Continua da “Diari di viaggio – Barca a vela – Tra Bricole e spaghetti ai gamberoni – Parte 1“
…La sera ci trova saldamente e perfettamente ancorati in laguna vicino ad alcuni capanni (casoni) da pesca con una splendida vista che può spaziare su tutta la laguna.
A questo punto dopo un Istra Bitter di aperitivo, Agata ai fornelli compie una vera opera d’arte: spaghettini con gamberoni ed olive taggiasche assolutamente perfetta! Anche il peperoncino è esattamente dosato con maestria, esalta i sapori senza lasciare che il piccante renda monotono il piatto; il tutto annaffiato da un suntuoso prosecco (a parte Fiore che, come al solito, non si avvicina a nulla che possa aver traccia di alcol) e con il sottofondo del concerto per violino e orchestra di Tchaikovsky.
Poi piano piano arriva l’atteso tramonto, il sole apre squarci di luce fra i nuvoloni di passaggio. Il cielo si tinge di colori che nessuna macchina fotografica riesce a descrivere, e noi siamo lì in piena libertà sorseggiando l’ultimo drink e guardando il cielo che nel frattempo si è riempito di stelle luccicanti.
Alcuni momenti si possono solo vivere, perché descriverli pienamente non è possibile!
La notte passa tranquilla con la laguna piatta e senza vento. Purtroppo la mattina si annuncia con un’oretta di pioggia.
A dispetto delle previsioni che davano il giovedì migliore del mercoledì il cielo è grigio e non lascia intravvedere spiragli, comunque l’atmosfera in barca è serena e piacevole e la colazione abbondante.
Poi il capitano decide di salpare e, in pochi minuti, eccoci pronti alla manovra. Sollevata l’ancora ci troviamo con un problema: l’ancora è incattivita in una nassa probabilmente abbandonata dai pescatori. Il capitano ci dà indicazioni e con calma olimpica rimane ai comandi certo che l’equipaggio in breve risolverà il problema.
Agata ,di corsa, arriva a prua armata del mezzo marinaio (che non è un marinaio poco dotato) e con poche abili manovre rimuoviamo la nassa e siamo liberi.
La mattina trascorre navigando a motore nel canale che costeggia Pellestrina prima e S.Pietro in Volta poi (paesini fatti di case colorate e, così abbiamo l’opportunità di ammirare la laguna e le sue piccole e grandi isole con il Kap. e Agata che ci descrivono la vita, l’origine e i costumi delle varie frazioni).
Mettiamo di nuovo il naso in mare passando attraverso la conca di navigazione creata per il Mo.Se. e la “Fossa delle Marianne”(un buco di 50.2 metri all’interno della laguna creato da subsidenza e vortici di correnti), ma non è il caso e ritorniamo sui nostri passi.
A mezzogiorno gettiamo l’ancora di fronte a Poveglia, un’isola ora disabitata, un posto magico e tranquillo con un antico monastero in rovina.
Sfortunatamente la magia del giorno prima non si ripete e il sole rimane nascosto dietro le nuvole. Comunque appena fa capolino, ci consente un ulteriore bagno senza costume e un piacevole pranzo in pozzetto.
Dopo pranzo ci godiamo ancora qualche ora di riposo in piena libertà, ma alle 15 purtroppo arriva il momento di rientrare.
Arriviamo nel marina in cui riposa la nostra “nave”, salutiamo Agata ed il Kap. e li ringraziamo ancora per i bellissimi due giorni, consapevoli che sicuramente i panorami sono importanti, ma sono le persone che rendono i momenti indimenticabili!
Alla prossima!!!
Fiore e Oscar
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