Eccoci! Come convenuto alle 10 precise (da bravi svizzeri, pura coincidenza grazie al poco traffico attorno a Milano), siamo sul molo pronti all’imbarco.
Agata ci viene incontro solare accogliendoci con un caldo benvenuto, ci sentiamo subito a nostro agio e l’umore migliora decisamente.
Infatti da Milano fino alle porte della laguna il meteo è stato quanto di più triste e sconsolante: pioggia, grigio e basse temperature, sicuramente le peggiori premesse per la nostra uscita in barca a vela in piena libertà.
Kapt.Kris ci descrive la barca e, con pazienza, ci consola assicurandoci che il meteo migliorerà.
Però le nuvole rimangono e, tra di noi pensiamo “è del posto, è un marinaio, magari ci prende…. magari!”
Però sembra una speranza vana, perché mentre molliamo gli ormeggi nuvoloni grigi sono sopra e tutto attorno a noi.
Mentre a motore percorriamo i canali che ci avrebbero portato in mare aperto (la bocca di porto), Agata e Kapt.Kris ci descrivono il meraviglioso spettacolo offerto dalla città di Venezia. Grazie a loro impariamo anche a leggere le famose “bricole” che delimitano i canali.
Venezia è stupenda come al solito, è impossibile non amare Venezia, ma ascoltando il Kapitano e Agata si capisce come sia la loro città, vivere a Venezia significa far parte di una magia particolare riservata a pochi.
In poco tempo raggiungiamo la bocca di porto. Il mare aperto è davanti a noi e mentre discutiamo sull’utilità o meno del Mo.Se., ecco la magia. Il sole riesce a rompere l’assedio delle nuvole, si fa largo fra spazi di sereno sempre più ampi e con sempre maggiore intensità ci scalda con i suoi raggi.
Incredibile! Siamo partiti con i giubbotti invernali e adesso magicamente riusciamo a godere del sole in piena libertà a bordo di una bella barca a vela.
Ebbene sì, ciliegina sulla torta, c’è anche una bella brezza da N. Ovest intorno ai 12 nodi.
Ed eccola Kristina, a guardarla è una barca che ispira solidità e sicurezza.
Con la sua stazza, i suoi bordi liberi alti, il suo riparato pozzetto centrale con paramare da traversate Atlantiche, sembra una solida corazzata pronta ad affrontare qualsiasi mare, ma non certo una ballerina pronta a muoversi con qualsiasi brezza.
Invece eccola qui di bolina larga sfiorare i 5 nodi regalando piacevoli emozioni a noi appassionati di vela.
La nostra meta è Chioggia, con il bel tempo e grazie alle performance di Kristina, abbiamo tutto il tempo per fermarci per un bel bagno (impensabile alla partenza!) e il pranzo (un’ottima pasta con fusilli mozzarella e basilico chiaramente tutto in piena e totale libertà).
Nel tardo pomeriggio arriviamo all’imboccatura del porto di Chioggia e, prima di rivestirci, gettiamo l’ancora per godere ancora di un bel bagno senza costume.
Entrati in laguna, dopo un breve tragitto il nostro Kapitano trova il punto giusto ove gettare l’ancora per la notte, con perizia ci guida fuori dal canale navigabile fino ad un basso fondale ove su circa 3 metri d’acqua, ci fermiamo. Viene la voglia di spegnere il cicalino di allarme sonoro dell’ecoscandaglio che continua ad avvisarci del rischio.
La considerazione generale è stata che anche il comandante Schettino e il suo equipaggio abbiano spento gli strumenti prima di andare a sbattere, ma noi siamo sicuri che il nostro capitano si comporterà in modo più eroico portandoci al sicuro…
FINE PRIMA PARTE
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